Denuncia per il ProPal che ha invaso il Giro. La Polizia: “Non basta…”
“I responsabili sono stati immediatamente fermati e denunciati a piede libero, ma quanto accaduto impone una riflessione: non sono più sufficienti le denunce, è necessaria una risposta giudiziaria rapida e incisiva…”. A Parlare, all’Adnkronos, è Domenico Pianese, segretario generale del sindacato di Polizia Coisp. Gli agenti della Digos ieri, sul lungomare di via Caracciolo a Napoli, hanno fermato e identificato un uomo di 67 anni, simpatizzante di un movimento Propal, con precedenti, che con una donna ha invaso il rettilineo finale un paio di km prima dell’arrivo proprio nel momento in cui transitava un corridore della Israel. Una aggressione in piena regola che ha messo a rischio la vita dei ciclisti e che solo per fortuna non è finita in tragedia. L’attivista è stato denunciato per lesioni personali e resistenza a pubblico ufficiale ma lo stesso sindacato di polizia a dire che serve un’azione giudiziaria più incisiva: “Hanno scelto deliberatamente di agire nel momento in cui passava la squadra israeliana, puntando a trasformare un evento sportivo in un’occasione per una provocazione violenta- continua Pianese- Solo grazie all’intervento immediato degli agenti della Polizia in borghese si è evitato il peggio ma chi mette a rischio la sicurezza pubblica con azioni dimostrative organizzate e pericolose, deve affrontare conseguenze penali reali e immediate”. Una deriva pericolosa che negli ultimi anni ha preso di mira anche altri grandi eventi sportivi, dal rugby all’atletica, ma che nel ciclismo può avere conseguenze disastrose soprattutto durante le fasi finali dove i corridori transitano ad oltre 70 all’ora: “Eventi internazionali come il Giro d’Italia vanno protetti da minacce come questa- conclude il segretario generale del Coisp- Altrimenti si presta il fianco a chi usa lo scontro e le azioni violente come strategia. Gli agenti che hanno gestito l’intervento di ieri hanno evitato il peggio, ma ora spetta alle istituzioni fare il resto…”